Dayafter

The Schlumpf Brothers: tra follia e parbleu!

La città dell’Automobile – Mulhouse

I Fratelli Schlumpf

Il fascino per le automobili attrae da sempre milioni di persone, ma tra tanti appassionati e tanti collezionisti, forse i più importanti di tutti, non me voglia Cristiano Ronaldo, sono i fratelli Schlumpf. I due fratelli, che nel 1920 avevano creato un impero nel campo tessile, negli anni a seguire si sono fatti, come dire, prendere un po’ la mano, tanto che dall’inizio degli anni ‘50 iniziarono a collezionare automobili in modo sempre più frenetico. La loro divenne un’insaziabile smania, tanto da decidere di riservare un’intera ala dei loro stabilimenti a quella che sarebbe diventata negli anni a venire la collezione di auto più importante al mondo.

Il problema nacque quando iniziarono a sovvenzionare questa attività secondaria con i ricavi provenienti dal settore laniero. Le auto che acquistavano a grappoli come una vera e propria pesca febbrile spesso si trovavano in pessime condizioni. Le spese per i restauri, che vennero tenuti segreti attraverso accordi di riservatezza con la manodopera specializzata, divennero ingenti e succhiarono via gran parte delle entrate provenienti dalla loro attività “principale”.

La grande crisi economica degli anni ’70 contribuì a drenare le ultime risorse finaziare dei fratelli Schlumpf che furono costretti a chiudere gli stabilimenti e rifugiarsi in Svizzera per evitare il carcere a seguito della bancarotta. Non tornarono mai più in Francia, non rividero più la loro immensa collezione di auto, la stessa che li aveva costretti all’esilio.

Un Ritrovamento Inestimabile di Bugatti.

Il malcontento degli operai impiegati nella loro azienda, infuriati e oramai disoccupati, attirò i sindacati che, sorpresa delle sorprese, entrando negli stabilimenti si trovarono davanti la collezione segreta che lasciò tutti a bocca spalancata, tanto che i parbleau non si contavano.

Lo Stato, dopo che la notizia venne riportata da tutte le principali testate giornalistiche del tempo, capì immediatamente il valore della scoperta e i benefici che da essa sarebbero giunti e decise di dichiarare la collezione Monumeto Nazionale e quindi intouchable. Siamo nel 1978.
Venendo ai giorni nostri la collezione Schlumpf si trova esattamente dov’era stata scoperta 50 anni fa, nei vecchi stabilimenti tessili di Mulhouse, in Alsazia. Il museo ospita in collezione permanente circa 520 veicoli di cui ben 123 Bugatti, tra cui si trovano due delle sei Bugatti Royale (Tipo 41) che hanno un valore di circa 8 milioni di dollari l’una, non che una Napoleon Coupé considerata l’auto più costosa al mondo.

Bugatti Tipo 41 Royale – Coupé Napoléon

La Cité de l’Automobile è oggi il più grande e importante museo dell’automobile del mondo con una superficie espositiva di 25.000 m², 17.000 dei quali in una sola gigantesca sala.
Mi viene in mente una citazione di Anatole France: “Ho sempre preferito la follia delle passioni alla saggezza dell’indifferenza”. Bisogna ringraziare i fratelloni Schlumpf che con la loro follia collezionistica che li ha portati al crac finanziario hanno lasciato un patrimonio inestimabile per tutti gli appassionati di auto d’epoca e non solo.
Vive la France, vive les frères Schlumpf.

GALLERY

Testo  – Gianluca Vittori

Foto – Matteo Marinelli

Didascalie immagini – Scilla Nascimbene

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