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“TIRRENO – ADRIATICA 2019” – LAND ROVER EXPERIENCE ITALIA

19ª EDIZIONE – TRA PARCHI e CASTELLI 31 ottobre/3 novembre 2019

Orizzonti in costante cambiamento. Grosse nuvole che minacciano pioggia fanno da tetto al lungo convoglio Land Rover. Spesso un sipario si apre per mostrare un cielo azzurro che sembra dipinto, come i colori dell’Appennino in autunno. Una natura che appare selvaggia si fa attraversare tra guadi, fangaie e copiose mandrie di bestiame che pascolano indisturbate in ampie distese e quasi non si spostano al nostro passaggio, mentre schivi cavalli fuggono al rumore delle nostre ruote sui lunghi sterrati, selvaggi si allontanano in un galoppo che sa di libertà. Scenari che diventano emozioni nel ricordo di questa magica traversata: la XIXa Edizione della TIRRENO – ADRIATICA.

67 fuoristrada. Marchio Land Rover. Qualche pilota esperto, ma soprattutto semplici appassionati con tanta voglia di mettere alla prova le loro 4×4 nell’habitat ideale in cui possano esprimere la loro vera essenza.

VIAGGIO E AVVENTURA

Questa la filosofia che unisce da anni affezionati clienti di Land Rover Experience Italia: insieme al piacere di rivedersi, condividono viaggi che diventano leggende nei loro racconti, perché fare fuoristrada significa a volte imprevisti e l’inaspettato è proprio l’adrenalina dell’avventura.

C’è un qualcosa nell’uomo che lo spinge a scalare una vetta per arrivare in cima o a mettersi in viaggio per attraversare un Paese da un capo all’altro, quasi a volerlo conquistare.

IL “COAST TO COAST” ITALIANO.

TRA PARCHI E CASTELLI.
Prima tappa: ROMA – RIETI

Punto di partenza: “Roma Capitale”. Questa la scritta sulle uniformi degli agenti di Polizia che ci hanno scortato dalle mura di Castel Sant’Angelo fino al limite della città. Allontanati dalle strade trafficate, dopo le emozioni di un guado sul fiume Tevere, lunghi sterrati ci hanno condotto alle pendici dei Monti Sabini, tra pievi arroccate su inospitali costoni rocciosi, vitigni da cui provengono rinomati vini e coltivazioni di uliveti da cui si produce un pregiato olio extra vergine DOP. Luoghi del silenzio e della tradizione, dove gli unici nostri incontri sono stati agili caprette al pascolo, una famiglia di maialini in cerca di provviste e qualche pellegrino in cammino sulla Via di San Francesco. Strette mulattiere popolate solamente da pastori al seguito delle loro greggi ci hanno condotto dai Monti della Sabina alla sua antica capitale, Rieti, considerata “l’ombelico d’Italia” già dall’epoca classica e oggi protetta dalle sue mura nel mezzo del bacino della Piana Reatina.

Seconda tappa: RIETI – AQUILA

Dalla “città di pietra” abbiamo raggiunto i confini con l’Abruzzo, tra boschi di faggi che nascondevano fangaie tiranne come sabbie mobili, dove i colori erano quasi annientati da una nebbia incombente, in un’atmosfera di fascino e mistero al tempo stesso, come in una scenografia di un film sul primo medioevo.

La maestosità del Parco Nazionale del Gran Sasso ci ha accompagnato fino alla conca di Amatrice, cittadina famosa per il sugo all’amatriciana e purtroppo devastata più volte dal terremoto. La natura crea, la natura distrugge, ma gli abitanti non abbandonano quel territorio, terreno delle loro radici: lentamente e con immenso coraggio ricostruiscono la loro vita e le loro case, distendendo gli animi in qualche momento di tranquillità nel parco regalato loro da Jaguar – Land Rover . “È stata la prima oasi di pace nel mezzo della nostra città appena distrutta. I momenti in cui ci riunivamo in questo giardino erano gli unici attimi di vita normale dopo la devastazione”. Toccanti le parole del sindaco che abbraccia e ringrazia Salvatore Scarfò, a capo di Land Rover Experience Italia, per quel prezioso angolo di serenità.

Abbiamo attraversato i massicci montuosi e gli altipiani dell’Abruzzo, terre di pastori e di umili mestieri, come la tessitura della lana e delle fibre naturali e dove si produce un prelibato formaggio pecorino. Lì il vero gioiello è la natura con i suoi laghi incontaminati, immersi in una vegetazione rigogliosa, e gli incantevoli scenari dai colori incredibili. Foglie rosse mosse dal vento, gocce di pioggia perse nello scroscio dei ruscelli, coltre di rugiada sul mantello di una mucca sdraiata a godersi il panorama, tra vecchi isolati bivacchi in pietra rimasti senza tetto. Rari, bellissimi cavalli allo stato brado si stagliavano sul verde dei prati ed uno di loro, con due occhi azzurri quasi trasparenti, seguiva con lo sguardo il nostro convoglio, tenendosi a distanza. Un susseguirsi di immagini impresse per sempre nella nostra memoria.

Terza tappa: L’AQUILA – ROCCARASO

Dalla città di L’Aquila che nasconde tra i suoi monumenti le profonde cicatrici del terremoto, ci siamo inoltrati nei Monti della Laga, in un territorio brullo ma affascinante, denominato “Tibet d’Abruzzo”, set naturale di serie western e del filmContinuavano a chiamarlo Trinità” con Bud Spencer e Terence Hill. Dopo polverosi sterrati in mezzo a terrazzamenti coltivati a lenticchie e filari di vigneti, ci è apparsa la silhouette del castello più alto degli Appennini: Rocca Calascio, celebre scenografia del film “Lady Hawke”: l’indimenticabile favola con Rutger Hauer, in sella al suo cavallo nero, e la splendida Michelle Pfeiffer, trasformata in un falco, colpiti da una maledizione che non li lasciava liberi di vivere il loro amore. Strette feritoie si aprivano nei torrioni sulla vastità della vallata, mentre un vento tagliente e un cielo grigio sembravano non voler liberare dall’aura di mistero quelle pietre ricche di storia. Dagli stretti vicoli del borgo di Calascio abbiamo ripreso la guida fino all’altopiano di Navelli, famoso per la produzione dei ceci rossi e neri, ma soprattutto del prezioso zafferano, re incontrastato del risotto alla milanese che, a discapito del suo nome, ha origini abruzzesi ed è spesso accompagnato sulla tavola da un altro piatto tipico: il cosciotto di agnello.

Il sole scende in fretta nelle giornate d’autunno e, dopo un percorso tra zone lacustri, ponti e stretti canyon, abbiamo parcheggiato le nostre Land Rover nel delizioso centro storico di Pescocostanzo, per un interessante tour tra i suoi antichi costumi e le sue tradizioni, dalla lavorazione del ferro battuto a quella del merletto.

Quarta tappa: ROCCARASO – FOSSACESIA

Partiti sotto una fitta pioggia dalla famosa località sciistica di Roccaraso, siamo stati accolti da un sole raggiante al nostro arrivo nel centro di Roccascalegna, dominato dalla sua splendida rocca che si staglia imponente su uno sperone roccioso. Possenti mura difensive circondano il castello, ma soprattutto storie, tante curiose leggende ascoltate nei racconti di una guida, tra cui una secondo la quale “il diritto della prima notte” sarebbe nato proprio a Roccascalegna, per volere di un barone che obbligava le giovani donne del paese a passare la prima notte con lui, finché una di loro si ribellò e lo pugnalò alle spalle.

Le curve delle dolci colline abruzzesi ci hanno accompagnato, tra campi coltivati e un ultimo entusiasmante guado, fino alla bellissima costa dei trabocchi, dove ci è apparso, nel suo azzurro turchese, finalmente il mare…!

L’elegantissima location di Villa Estea, col suo favoloso giardino a picco sull’Adriatico, ha accolto e coccolato i partecipanti nell’ultimo pranzo di questo itinerario, concluso tra applausi, premiazioni e tanta voglia di rivedersi per una nuova avventura!

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Giorni intensi quelli della traversata. L’umidità dell’autunno arrivava fino alle ossa, ma nulla è mai trasparito nei sorrisi dei ragazzi dello staff, sempre ad attenderci in punti strategici per indicarci il sentiero giusto. Un’organizzazione straordinaria guidata dall’esperienza di Salvatore Scarfò ha accompagnato e sostenuto i partecipanti in tutto il tragitto, tra sfide e momenti di relax. Il senso di unione, forza e solidarietà che proveniva dal viaggiare uniti, lasciava spazio a momenti di solitudine nel mezzo di una natura a volte piena di insidie, per poi ritrovarsi ad un tratto tutti insieme su di un altipiano velato da una fitta foschia, sospesi tra la terra e le nuvole in un paesaggio quasi lunare.

COLORI E SAPORI 

La TIRRENO – ADRIATICA 2019 non è stato solo un percorso off-road attraverso la nostra Penisola, ma un itinerario alla scoperta del territorio con le sue tradizioni e i suoi sapori autentici, tra i colori spenti della nebbia, padrona dei boschi, e quelli accesi, quasi infuocati dai fasci di luce che squarciavano le nuvole, illuminando come riflettori meravigliosi scorci protetti all’interno dei Parchi Nazionali. Abbiamo attraversato antichi borghi in pietra e solcato sentieri fino a Castelli in rovina, avvolti nel fascino nella loro storia millenaria. Ci siamo fatti trasportare dalle leggende nate intorno al mito di una rocca, ascoltando una guida nei suoi fantasiosi racconti, mentre un gatto residente ci seguiva, tenendoci d’occhio come un cane pastore, davanti a una vallata incorniciata da un arcobaleno timido e rasserenante.

Abbiamo gustato i sapori della terra nei piatti della tradizione, serviti dai ristoratori locali con un orgoglio da rendere nobili i cibi più modesti.

Abbiamo attraversato il nostro splendido Paese, dal Mar Tirreno al Mar Adriatico, tra scenari ed emozioni impossibili da dimenticare.

Testo  – Scilla Nascimbene

Foto – Matteo Marinelli & Scilla Nascimbene

Si Ringraziano:

Le amministrazioni dei Comuni che hanno concesso il patrocinio per l’evento.

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