Dayafter

La grandezza delle piccole cose

Molte delle storie che conosciamo iniziano con un rasserenante “C’era una volta”, che da subito ci accompagna in una fase di ascolto incondizionato.
Questa storia non è da meno.
Anche se, a differenza delle favole, qui non c’è una fine. Quindi, c’era una volta, ma c’è ancora oggi e ci sarà domani, un bambino che sfoglia una rivista nella sua cameretta. Un bambino con gli occhi spalancati, grandi come padelle luccicanti. Questo perché l’amore per le auto d’epoca è una passione che si sviluppa da piccoli, subito dopo aver smesso di ascoltare le favole raccontate dalla mamma, quelle che poi terminavano con una carezza.

Si inizia acquistando riviste, quegli oggetti di carta un tempo così preziosi, che oggi spesso sono sostituiti da asettici supporti digitali.

Quegli interminabili pomeriggi a sfogliare la carta, a individuare l’auto che ti faceva battere il cuore e con il dito a seguirne le linee. A fare un angolo al giornale così quando lo riaprivi ritrovavi subito l’oggetto del desiderio. E alzavi gli occhi al cielo. E sussurravi all’aria: un giorno l’avrò.
Poi sei diventato più grandicello, hai iniziato a svolgere i primi lavoretti estivi e tutto ciò che guadagnavi lo mettevi da parte, perché il sogno che intendevi realizzare ha il suo prezzo.

La storia del bambino che sogna la sua prima auto storica arriva diretta al cuore, ma a ogni momento romantico di solito ne segue uno pragmatico. E cosa c’è di più concreto del business?
Nei decenni successivi al dopoguerra alcune delle auto storiche più ambite sono diventate delle vere regine del mercato, delle icone. A volte difficili da trovare e, una volta rintracciate, dopo un’affascinante caccia al tesoro, costose da acquistare.

Ormai cresciuto, quel bambino, non vuole interrompere l’immaginazione di quando toccava le figure sui giornali, ma la associa a nuovi traguardi ora più raggiungibili. Il nuovo obiettivo diventa la seconda auto, poi la terza e così via. Fino a raggiungere una propria piccola collezione.
Il mercato delle auto d’epoca rappresenta una vera e propria Eldorado e da diversi anni raggiunge risultati redditizi eccezionali. L’indice di crescita è costante fino a delineare negli ultimi anni un incremento di circa il 260%. Una percentuale che sembra non conoscere crisi. Oltre al valore delle auto c’è poi l’indotto proveniente dalle attività di restauro, una narrativa a parte popolata da specialisti per ogni settore, dalla tappezzeria dei sedili, ai ricambisti, ai sellers di cerchi in lega, alle carrozzerie specializzate, fino ai masters delle motorizzazioni.

L’interesse intorno a questo patrimonio è composto da appassionati, da chi sogna e chi realizza il sogno, e da chi decide di investire per raddoppiare o triplicare i propri guadagni.
Di pari passo al crescente interesse, negli anni si sono moltiplicati i luoghi di rendez vous. Raduni, gare, fiere espositive e appuntamenti di genere dove si riuniscono e si incontrano coloro che potremmo definire i “nerd” delle ruote classiche.

Vedere una di queste storiche modelle al massimo del proprio splendore restaurato è una gioia per gli occhi, che coinvolge tanto il proprietario che espone, quanto l’avventore che paga il biglietto.
Ma prima di arrivare a esibire questi gioielli c’è, appunto, il day before.
Il giorno in cui iniziano le lunghe e meticolose fasi di resurrezione dei modelli più malconci, che coinvolgono gli artigiani del restauro impegnati sotto i riflettori nei propri laboratori.

Una lavorazione che riporterà la vettura al suo vecchio splendore, forse aumentandolo, per rendere la futura sfilata ancora più pregevole.
La bellezza delle rifiniture, degli stemmi che riflettono anni di storia, dei cerchi, dei volanti, rappresenta un’opera da amanuensi.
Una maniacale attenzione nei particolari che rendono un’auto storica un esemplare unico nel suo genere.
Durante i numerosi ritrovi a cui abbiamo partecipato ci siamo soffermati proprio su questi dettagli. Li abbiamo fotografati con il rispetto che si deve a queste forme d’arte. Ogni foto è una scoperta, meglio dire un’appassionante avventura estetica.

I dettagli danno vita alle espressioni di un viso, così come arricchiscono il pregio di queste auto, e le rendono irripetibili, ne completano la grandezza.
Le piccole cose, come quel bambino che faceva l’angolo ai sogni nella sua cameretta, come la carezza di una mamma, come questa gallery. Le piccole cose, quelle che non si dimenticano.

Testo di: Gianluca Vittori

Foto: ©Matteo Marinelli – ©Scilla Nascimbene

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